La mela

La mela, il frutto tanto buono quanto prezioso, proviene dal “malus domestica” pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee, che comprende molti alberi da frutto comunemente coltivati per i loro frutti commestibili.
Il melo, originario dell’Asia Sud Occidentale e dell’Est Europa è un albero da frutto coltivato un po’ su tutto il pianeta, anche se predilige i climi freschi e altitudini tra i seicento e mille metri.
Oggi giorno la mela la si trova tutto l’anno, ma il suo periodo di maturazione va da fine agosto metà ottobre.
Se si dice: “in ogni cucina la patata è regina” la mela di certo non scherza, perché tra preparazioni dolci, come composte, marmellate, torte, dolci tradizionali (strudel) e abbinamenti con piatti salati a base carne, formaggi, risotti, ecc. ci si può sbizzarrire!
Dal punto di vista nutrizionale la mela è un alimento prezioso perché, non solo contiene molti fluidi (in 150 grammi di mela ci sono circa 130 grammi di acqua), ma anche zuccheri solubili, fibre, proteine (4%), lipidi (2%), carboidrati (94%).
La mela ci fornisce anche vitamine, minerali e sali minerali molto importanti per il nostro organismo, come:
- Vitamina C
- Potassio
- Calcio
- Ferro
Mangiare una mela intera, (compresa la buccia) è sicuramente la scelta più adatta per fruire di tutti i micronutrienti che questo frutto ci offre. Troviamo più fibre e polifenoli, flavonoidi, catechine, florizina, acido cloro genico e antocianine (mele rosse).
La mela è molto indicata per la salute del sistema cardiovascolare, è infatti priva di grassi (zero colesterolo) e contiene poco sodio.
Sono state accertate le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, inoltre protegge dai disturbi respiratori come l’asma.
Le fibre solubili della mela, come la pectina (25% delle fibre contenute), promuovono il mantenimento dei livelli di colesterolo nel sangue e normalizzano la quantità di zuccheri e insulina. La pectina, infatti, da origine ad una massa gelatinosa che imprigiona gli zuccheri e ne regola l’assimilazione.
Introdurre il consumo della mela nel pasto, significa ridurre il successivo picco glicemico sanguigno.
Durante il passaggio nell’intestino, la mela, ciba i microrganismi buoni presenti nella flora batterica facendoli proliferare, ciò è un vero toccasana per la pancia e ne beneficia l’intero organismo.
Esempio di aiuto dato dalle fibre solubili è l’utilità nel trattare la diarrea.
Nella mela ci sono anche fibre insolubili come la cellulosa, l’emicellulosa e la lignina che assorbono acqua e gas che si originano nell’intestino. Così facendo ingrandiscono il volume delle feci e rendono più veloce il transito nella parte terminale del canale digerente, determinando una diminuzione del gonfiore a livello dell’addome.